GESÙ,

FIGLIO DI MARIA:

LA SUA NASCITA MIRACOLOSA

Qual’è il significato del Natale?

Dicembre è il periodo dell’anno durante il quale le persone di tutto il mondo celebrano il Natale: data scelta per celebrare la nascita di Gesù Cristo, avvenuta quasi 2000 anni fa.

Sebbene cristiani e musulmani non siano d’accordo sul significato del ministerio di Gesù sulla terra, essi onorano la Sua esistenza dal modo unico in cui Egli venne sulla terra: la Sua nascita soprannaturale e da una vergine.

Nel Corano, Maria chiese all’angelo come sarebbe potuta rimanere incinta dal fatto che "...mai un uomo mi ha toccata?" (sura 3:47). L’angelo rispose che era stato deciso così (sura 19:21). Ma perché questo bambino doveva venire al mondo in questo modo? Qual era il significato della sua nascita da una vergine? La maggior parte dei musulmani probabilmente non saprebbe cosa rispondere perché il Corano non dà nessuna spiegazione al riguardo.

A volte, però, il Corano invita i musulmani a rivolgersi ai cristiani, coloro ai quali è stata data una precedente rivelazione. Così vi leggiamo: "E se dubiti a proposito di ciò che abbiamo fatto scendere su di te, interroga coloro che già prima recitavano le Scritture (nota: la Bibbia). La verità ti è giunta dal tuo Signore..." (sura 10:94, 21:7).

Andiamo a vedere perciò nelle Scritture e cerchiamo la spiegazione dell’unicità di questa nascita. Forse potremo comprendere meglio il vero significato del Natale e scoprire come Dio lo intende.

L’unicità di Gesù

Le Scritture ci parlano molto di Gesù. Esse ci dicono che Egli è stato:

Unico nel Suo concepimento. In tutta la storia umana nessun'altro essere umano ha avuto un concepimento così miracoloso, nemmeno Maometto. Tutti gli uomini dopo Adamo ed Eva hanno avuto due genitori. Gesù di Nazareth, però, è unico. Solo Lui è nato da una vergine.

Tuttavia la sua nascita è stata unica per altri aspetti. La Bibbia ci dice che l’arcangelo Gabriele ha predetto la Sua nascita (Luca 1:24-37). Una stella apparve indicando il luogo dove sarebbe nato. Degli angeli proclamarono l’evento (Luca 2:8-14) e prima che Egli fosse in grado di parlare, dei saggi vennero dall’Oriente per adorarLo (Matteo 2:11). Giovanni Battista (meglio noto dai musulmani come Yahya), quando era ancora nel seno di sua madre, saltò di gioia alla presenza di Gesù (Luca 1:44).

Unico nella Sua assenza di peccato. Il diavolo venne per tentare Gesù, così come aveva fatto con Adamo, ma il suo tentativo fallì (Luca 4). Diversamente da tutto il resto dell’umanità, Gesù non peccò mai.

Unico nella Sua potenza. Gesù andava intorno compiendo miracoli, guarendo gli ammalati, controllando le forze della natura e risuscitando i morti (Luca 3:22, 4:1,14). Egli conosceva i pensieri di tutti gli uomini, passati, presenti o futuri (Giovanni 2:25). Gesù fu un uomo che conosceva la potenza di Dio più di qualunque altro essere umano mai vissuto.

Unico nel Suo messaggio. Gesù non era solo un normale essere umano: insegnava alle persone ad obbedire ai suoi insegnamenti ed a seguirlo. La gente non era meravigliata di quello che diceva, ma di chi Egli era. La sua autorità era legata alla Sua persona e non al Suo messaggio.

La purezza di Gesù

La nascita verginale inoltre significava che Gesù non era un discendente di Adamo. Perché questo è così importante? Perché Gesù non doveva nascere da un discendente di Adamo come tutti gli altri uomini?

Dio creò tutte le creature viventi con la capacità di riprodursi (Genesi 1). Dall’inizio della creazione vediamo che Dio stabilì un principio fondamentale: il simile produce il simile.

Chi è nato da Adamo è nel peccato

Tutti noi possediamo le stesse caratteristiche basilari che Adamo ed Eva ci hanno tramandato attraverso le varie generazioni sin dalla creazione. Adamo ci ha trasferito non solamente le caratteristiche che ci differenziano dagli altri animali e dalle altre creature viventi: questo è il cuore del problema. Adamo disobbedì a Dio mangiando il frutto che Eva gli diede (Genesi 2) e questo produsse una condanna e una maledizione, non solo su tutti i suoi discendenti, ma su tutta la creazione (Genesi 2:17). Il peccato entrò così nel mondo, e coinvolse Adamo, sua moglie Eva e tutta la creazione.

Adamo ebbe una discendenza "a sua somiglianza, conforme alla sua immagine" (Genesi 5:3). Qui di nuovo ritroviamo il principio che il simile produce il simile. Adamo contaminò la propria natura ed i figli di Adamo erano come lui. Anche loro furono corrotti e maledetti, perché il simile produce il simile. Così c’è una catena che lega l’intero genere umano fino ad Adamo: le conseguenze del suo peccato colpiscono tutti noi. A causa di quel primo peccato, tutti noi siamo stati imputati colpevoli, ed il salario del peccato è la morte (Romani 6:23). C’è, però, una eccezione.

Chi è nato da Dio è senza peccato

C’è un uomo che non fece mai nulla di male. Egli fu l’unico a non peccare mai. Il suo nome era Gesù. La sua mancanza di peccato dimostrava che Egli non poteva essere un figlio del corrotto e maledetto Adamo. La sua nascita verginale lo esentò dall’essere imputato del peccato di Adamo. Egli era differente perché Suo Padre era differente (ricorda il detto il simile produce il simile).

Questo non significa che Gesù fu concepito da Dio in un modo fisico (come i musulmani addebitano ai cristiani di credere). No, questo sarebbe blasfemo! Le Sacre Scritture ci dicono che la potenza dello Spirito Santo fece sì che il bambino si formasse nel seno di Maria (Matteo 1:20). Come potrebbe essere impuro qualcosa prodotto dallo Spirito Santo?

Egli era il bambino, chiamato sia nel Corano (sura 19:19) che nella Bibbia (Ebrei 1) da Gabriele "il Santo", che non appartiene a quella catena di maledizione e corruzione che risale fino ad Adamo. Qui c’è un "nuovo Adamo", un essere umano che non è sotto la maledizione di Dio, un servitore amato da Dio nel quale Egli si è potuto compiacere (Luca 3:22). Non c’era vergogna, colpa o corruzione in questo uomo.

Come prova di ciò, vediamo che la sua santità non passò inosservata, anche da parte di coloro che non facevano parte del Suo gruppo, ma che anzi lo perseguitarono e lo disprezzarono. Alla fine della Sua vita Pilato disse che egli non trovava nulla di male in Gesù e si lavò le mani per discolparsi della sua crocifissione. Perfino un demone si rivolse a Lui chiamandolo: "Il Santo di Dio" (Luca 4:34).

Noi sappiamo che il simile produce il simile, perciò perché Gesù non doveva essere il Santo? Ed allora, che dire di Sua madre? È grazie a Sua madre che sappiamo che Egli aveva una natura umana. Grazie alla Sua nascita verginale Gesù aveva la natura umana e la natura di Dio, tuttavia Egli era una persona. Il significato delle Sue due nature richiederebbe troppo spazio per essere spiegata, ma è sufficiente dire che in Gesù, Dio è rivelato in forma umana come Dio manifestato in carne (1Timoteo 3:16). La Sua nascita verginale, comunque, sta alla base di queste due nature: come nato da una donna, ha una natura umana, come nato da una vergine, sottolinea la Sua natura divina.

Quello che viene da Eva si adempie

"E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei (singolare). Questa progenie ti schiaccerà il capo, e tu le ferirai il calcagno" (Genesi 3:15).

In questo versetto Dio predice l’evento della croce che sarebbe avvenuta migliaia di anni dopo. Un discendente di Eva avrebbe schiacciato il capo di Satana. Sappiamo che questo accadde sulla croce e con la resurrezione, quando Gesù finalmente distrusse le opere di Satana, trionfando sulla morte (1 Corinzi 15).

È interessante notare che Dio non si riferiva alla progenie di Adamo, e nemmeno alla loro progenie, riferendosi ad entrambi. Egli intenzionalmente parla della "sua" progenie, puntualizzando l’aspetto femminile della Sua nascita. Eva rappresenta tutte le donne, come si può ben capire nella profezia seguente dove sono specificati i dolori del parto (Genesi 3:16). Perciò la persona che doveva adempiere quella promessa doveva essere una donna.

Come abbiamo già visto, Gesù non nacque da Adamo, ma solo da Eva (una donna). Dato che Gesù non ebbe un padre terreno, Egli fu esente dalla condanna del peccato di Adamo.

La divinità di Gesù

"Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco la giovane concepirà, partorirà un figliuolo e gli porrà nome Emmanuele" (Isaia 7:14).

Da una vergine nacque un bambino che era l’Emmanuele. Questo non era un nome usuale, perché chi lo portava non era un bambino usuale. Emmanuele significa "Dio con noi". Dio in Persona si presentava all’umanità attraverso questa nascita.

Questa profezia è adempiuta nel concepimento e nella nascita di Gesù, il Messia. Prima che Maria e Giuseppe avessero alcuna relazione sessuale, Maria rimase incinta "per virtù dello Spirito Santo" (Matteo 1:18-25). Il concepimento fu ad opera dello Spirito Santo, e non il frutto di un rapporto sessuale, come tanti musulmani dicono che le Scritture Cristiane affermino.

L’angelo Gabriele venne a Maria e le disse che il bambino che sarebbe nato sarebbe stato chiamato "Figliuolo dell’Altissimo" e che "regnerà sulla casa di Giacobbe (Israele), in eterno" (Luca 1:32,33). Quando Maria gli chiese come poteva accadere tutto questo, Gabriele spiegò che la potenza dell’Altissimo, lo Spirito Santo, l’avrebbe adombrata e che perciò "il Santo" in lei sarebbe stato chiamato il "Figliuolo di Dio" (Luca 1:35).

Il suo significato oggi

Da quello che abbiamo letto sappiamo che Gesù Cristo è unico, dato che solo Lui è nato da una vergine. Il Corano non spiega tutto ciò e ci obbliga a rivolgerci alla Bibbia dove troviamo che:

1) La nascita da una vergine dallo Spirito Santo dimostra che Gesù è sia umano che divino.

2) Grazie alla nascita verginale Gesù Cristo è stato esentato dalla maledizione di Adamo della quale tutti noi siamo stati imputati. Poiché Egli era perfetto, potè portare su di sé tutti i nostri peccati. Ora noi siamo sicuri della nostra salvezza, cosa di cui i musulmani non possono mai essere.

3) Fu Gesù che adempì la profezia fatta ad Eva, che dalla sua progenie sarebbe venuto colui che avrebbe distrutto il potere di Satana, la morte e il male. Noi siamo liberi di vivere in relazione con Dio ora e per sempre.

4) Infine fu un segno che Dio era con noi (Emmanuele). Gesù l’unica persona nata in questo modo era veramente "Dio con noi". L’adempimento di questa promessa ci informa che questo bambino era anche il Figliuolo di Dio ed il Santo. Dobbiamo prendere conoscenza di queste promesse e del loro adempimento. Poiché Dio è già venuto tra noi, non c’è più alcun bisogno di "un altro profeta" o di "un ulteriore rivelazione". Tutto si è adempiuto in questa unica persona: Gesù!

Per comprendere questa verità, abbiamo bisogno di sapere perché Dio è venuto tra noi. Il Corano non ci parla della maledizione di Adamo e ci dice poco o niente delle conseguenze e del rimedio al peccato. Non ci dice nulla nemmeno del significato della nascita verginale. La Bibbia ha queste risposte.

Questo è il senso del Natale: non solo ricordarci della storia che realmente ebbe luogo quasi 2000 anni fa, ma piuttosto ricordarci l’unicità della nascita verginale di Gesù, senza la quale noi saremmo ancora perduti nel peccato per l’eternità. Come possiamo continuare ad affermare che Gesù era solo un uomo o un profeta dopo aver considerato tutto ciò? In realtà, la Sua è stata una nascita unica ed è questa nascita che ci dà il vero significato del Natale.

Torna alla home pageE-mail

[Home page][Informazioni][Trattati][Diritto di risposta][Argomenti][E-mail]