CHI E’ UN VERO PROFETA?

Maggio Francesco - cristiano evangelico- ricercatore, arabista e islamologo
Dott. Alì Abu Shwaima - Musulmano e Imam della moschea di Milano

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DIBATTITO APOLOGETICO FRA CRISTIANI EVANGELICI E MUSULMANI

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L'8 Marzo '99 a Firenze, io, Francesco Maggio, avevo la rara opportunità di tenere un dibattito pubblico con l’emiro, imam e dottor Alì Abu Shwaima.

Il dottor Alì vive in Italia da molti anni. Egli possiede molti titoli onorifici. E’ presidente e imam (guida spirituale dei musulmani) della moschea a Milano.

Egli ricopre anche il massimo ruolo di Segretario Generale della Associazione dei musulmani in Italia. Dottor Alì è anche colui che dialoga direttamente con il nostro Ministro dell’Interno per negoziare l’Intesa per l’Islam con lo Stato Italiano.

Il soggetto del dibattito, da me proposto e da lui accettato, era: "Chi è un vero profeta".

Io avevo 30 minuti per esporre i frutti delle mie ricerche su questo delicato e spinoso argomento. Concludevo il mio intervento affermando che con le prove documentate sia da fonti bibliche e da fonti di massima autorità islamica (Corano e Hadith) Maometto non era un vero profeta.

La replica del Dottor Alì, durante i suoi 30 minuti, è stata a parere dei presenti, scarna e priva di risposte concrete per comprovare "l'ufficio profetico" a favore di Maometto. Il dottor Alì, non trovando risposte alle riflessioni da me sollevate, invece di attenersi al tema del dibattito, ha cercato di divagare con vari argomenti.

Il dott. Alì ha cercato di fare qualche tentativo per attribuire a Maometto di essere un vero profeta.

Durante i 15 minuti di tempo assegnati a ciascuno per confutare l’altro, io l’ho esortato in pubblico a rispondere alle mie riflessioni. Il dottor Alì, anche questa volta, invece di attenersi al soggetto del dibattito, ha reagito attaccando la Trinità, la Bibbia, i cristiani, ecc. Il dibattito, tuttavia, si è svolto in una atmosfera cordiale.

Soltanto questo è un grande risultato se consideriamo il tema al quanto controverso.

Al termine del dibattito, io gli ho dato pubblicamente una Bibbia in arabo. Poi è seguito un rinfresco a base di tè e salatini.

Qualche ora prima del dibattito, a pranzo, privatamente, io gli ho raccontato la mia storia di conversione.

A Dio, nostro Padre celeste, va il merito per l’esito di questo dibattito!

Quì di seguito, un’estratto del mio intervento al dibattito, con il dott. Alì Abu Shwaima.

Per ragioni di completezza, e non potendo io trascrivere parola per parola tutto quel che è stato detto da me e dal dott. Alì durante tutto questo interessante dibattito durato oltre due ore, mettiamo a disposizione (per chi lo desidera) la video e l’audiocassetta del medesimo dibattito previo un basso costo.

Francesco Maggio

  

MAOMETTO ERA DAVVERO ILLETTERATO ?
PERTANTO ERA UN VERO PROFETA ?

 

I musulmani credono che Maometto fosse analfabeta. Infatti essi pensano in questo modo: "Come un analfabeta può comporre un libro unico e meraviglioso come il Corano?" Per questa ragione essi pensano che il Corano sia il miracolo di Allah. La convinzione dei musulmani, che lui fosse analfabeta, verte soltanto su questa sura riportata nel Corano alla sura (capitolo) 7: (versetto)157:

 

A coloro che seguono il Messaggero il Profeta illetterato che trovano chiaramente menzionato nella Torà e nell'Ingil, colui che ordina le buone consuetudini e proibisce ciò che è riprovevole, che dichiara lecite le cose buone e vieta quelle cattive, che li libera del loro fardello e dei legami che li opprimono. Coloro che crederanno in lui lo onoreranno, lo assisteranno e seguiranno la luce che è scesa con lui, invero prospereranno.

 

Se vogliamo veramente comprendere cosa significhi realmente il termine arabo 'illetterato' abbiamo bisogno di analizzare il termine nella lingua araba (la lingua originale del Corano). Infatti "il profeta illetterato" si traduce in 'an-nabìì al-ummi' .('Nabìì' significa profeta; 'ummi' è spiegato ampiamente nella sura 62:2:

 

Egli è Colui che ha inviato tra gli illetterati un messaggero della loro gente, che recita i suoi versetti, li purifica e insegna loro il libro e la saggezza, anche se in precedenza erano in errore evidente.

 

Anche il commentatore musulmano spiega una volta per tutte il significato del termine "illetterato" e chiarisce di quali ‘illetterati’ stia riferendosi la sura in questione:

 

* " inviato tra gli illeterati un messagero" : il profeta Muhammed (pace e benedizione su di lui) inviato tra gli arabi che vengono indicati come "ummii", termine tradotto con illetterato. Non che tutti gli arabi lo fossero (certo lo era la stragrande maggioranza), ma costituivano un popolo che non aveva ricevuto nessuna parte della Scrittura.

 

(Vedi ‘Il Corano’ - Revisione e controllo dottrinale delle Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia) pag 488.

 

Anche il commentario in lingua inglese (Corano, Yusuf Alì, nota numero 5.451) lo spiega abbastanza chiaramente (lasciato appositamente in inglese per renderlo maggiormente autorevole):

"The Unlettered: as applied to a people, it refers to the Arabs, in comparison with the People of the Book, who had a longer tradition of learning, but whose failure is referred to in verse 5 below. As applied to individuals, it means that Allah's Revelation is for the benefit of all men, whether they have worldly learning or not".

 

La parola quì usata è 'ummiina', "illetterati, come nella Sura 7:157.

Quel che cerca di dire in questo contesto la parola 'ummi' era usata per indicare quelle persone che non avevano le Scritture, come invece avevano i giudei e i cristiani.

Parafrasando quanto abbiamo riscontrato, queste persone erano semplicemente "non conoscenti delle Scritture" opure, se vogliamo usare un termine più riassuntivo:

‘INCOLTO’ .

Pertanto, per riassumere, Maometto comprese di essere egli stesso il profeta per coloro che non avevano il Libro nè la rivelazione divina per gli arabi, cioè: incolti rispetto alle sacre scritture (vedi sura 62:2).

CONCLUSIONE:

1) "Illetterato", per il Corano, si riferisce a chi è incolto rispetto alle sacre scritture!

2) Pertanto è assoluto che la traduzione con il termine ‘illetterato’ è IMPROPRIA e DEVIANTE!!

ANCHE IL CORANO E I COMMENTATORI ISLAMICI COMPROVANO CHE MAOMETTO SAPESSE LEGGERE E SCRIVERE!

Per dare un’altra dimostrazione, e facendo un controllo incrociato dal tsto del Corano, un’altro versetto in lingua araba (S. 2:78), riferendosi agli ebrei, dice espressamente che sono "ILLETTERATI"

2:78 E tra loro ci sono illetterati che hanno solo una vaga idea delle Scritture sulle quali

fanno vane congetture.

Il versetto in questione sta invece citando la poca dimestichezza da parte dei Giudei che hanno con la Torà (Pentateuco).

Il Corano in lingua inglese, molto più generoso nelle spiegazioni che nella versione in italiano, ci dà la conferma di quanto ho spiegato fin’ora:

 

2:78 And there are among them illiterates who know not the Book but (see therein their own)

desires and they do nothing but conjecture. 84

 

84 The argument of verse 76 is continued. The Jews wanted to keep back knowledge, but what knowledge had they? Many of them, even if they could read, were no better than illiterates, for they knew not their own true Scriptures, but read into them what they wanted, or at best their own conjectures. They palmed off their

E’ assai improbabile che tutti i giudei non sapessero né leggere né scrivere a quel tempo. Maometto non si sarebbe macchiato di falsa testimonianza?

La traduzione dall’arabo della parola "iummia" = "incolto", riferito a Maometto nel Corano, significa che non conosceva affatto le Sacre Scritture rivelate da Dio a Mosé. I musulmani invece insistono che la parola singolare in arabo "iummia", significhi "analfabeta", mentre per il dizionario in arabo significa ancora una volta: incolto.

 

ANCHE LE FONTI ISLAMICHE STORICHE CONFERMANO CHE MAOMETT SAPEVA LEGGERE E SCRIVERE !

Va ricordato che i Beduini erano i più eloquenti nel parlare l’arabo classico. Maometto crebbe fino a cinque anni con loro. Fino a 40 anni egli lavorò in commercio con loro. Come ci rendiamo conto tutti, un commerciante, naturalmente, ha a che fare con cifre e contratti.

Maometto divenne tanto abile, come ci riportano i resoconti storici islamici, che una ricca vedova lo assunse alle sue dipendenze a capo della propria "ditta". Questa divenne poi sua moglie: Cadisgia. Maometto quando la sposò aveva 25 anni mentre Cadisgia 40 anni. Chi assumerebbe un commerciante analfabeta a capo di un’azienda?

Ecco confermato dai resoconti storici islamici tramandati dai primi musulmani. Questi resoconti sono contenuti nella raccolta di Tradizioni chiamate con il nome dell’Autore che le raccolse in 9 volumi: Al-Buhari.

E’ utile, quanto prezioso, sapere che per i musulmani, le tradizioni Al-Buhari sono della massima autorevolezza (certe correnti islamiche affiancano Al-Buhari e il Corano allo stesso livello come essere Parola di Dio). La collezione di Bukhari è riconosciuta autentica e veritiera nella maggioranza del mondo islamico.

Purtroppo gli Ulemà (autorità spirituali islamici) che sanno di queste informazioni si guardano bene dal rivelarle ai musulmani semplici.

In certe parti, accade che quando i musulmani semplici scoprono quanto sotto riportato, buttano letteralmente i loro Corani. Questi amici, senza più la fede nell’Islam si sentono disorientati. Noi, ambasciatori del Vangelo, dopo aver mostrato questi testimonianze oculari dei primi musulmani, saremo pronti a sostenerli e consigliarli di diventare credenti in Gesù soltanto.

Che Maometto sapesse scrivere viene appurato anche dalle seguenti tradizioni (Hadith):

Dimostrazione ulteriore di questo dato di fatto viene dalla tradizione islamica di.

1) Sahih Al-Bukhari HadithHadith 1.65 Raccontato da Anas bin Malik

Una volta il Profeta scrisse una lettera o ebbe l’idea di scrivere una lettera. Al Profeta venne detto che I governanti non avrebbero letto la lettera sino a che non avrebbero recato il sigillo. Di conseguenza il Profeta si procurò un anello d’argento con stampigliato il marchio che diceva: "Maometto l’Apostolo di Dio". Io ammiravo il bianco luccichio nella mano del Profeta.

2) Sahih Al-Bukhari Hadith Hadith 1.114 Raccontato da Ubaidullah bin Abdullah

Ibn ‘Abbas disse, "Quando la malattia del Profeta volse a peggiorare, egli disse, "Portatemi carta da scrivere e io vi scriverò le mie volontà in modo che non vi svierete’ ".

3) Sahih Al-Bukhari HadithHadith 7.88 Narrated byUrsa

Il Profeta scrisse il contratto di matrimonio con Aisha mentre lei aveva appena sei anni e consumava Il suo matrimonio con lei mentre lei aveva nove anni (nota: lui vicino a 60 anni)

e lei rimase con lui per nove anni (nota: fino alla sua morte).

4) Sahih Al-Bukhari HadithHadith 4.387 Raccontato da Abu Humaid As Saidi

Noi accompagnammo il Profeta nel Ghazwa di Tabuk e il re di ‘Aila presentava un mulo bianco e una coperta come un dono al Profeta. Dopodiché il Profeta gli scrisse un trattato di pace permettendogli di rimanere sul suo paese.

5) Sahih Al-Bukhari HadithHadith 4.187 Raccontato da Abdullah bin Abbas

L’Apostolo di Allah scrisse una lettera a Cesare dicendo, "Se tu rigetti l’Islam, tu sarai responsabile per i peccati della tua gente.

 

6) Sahih Al-Bukhari Hadith 7.88 Raccontato da Ursa

Il Profeta scrisse il contratto di matrimonio con Aiscia mentre lei aveva appena sei anni e consumava Il suo matrimonio con lei mentre lei aveva nove anni (nota: lui circa 54 anni)e lei rimase con lui per nove anni (nota: fino alla sua morte).

 

Sunan di Abu- Dawood Hadith 2993 Raccontato da Yazid ibn AbdullahNoi eravamo a Mirbad. Un uomo con capelli lunghi venne verso di noi...leggemmo il testo che ci porse: "Da Maometto, Apostolo di Allah, a Banu Zuhayr ibn Uquaysh. Se tu ammetti che non c’è altro dio che Allah, e Maometto è il suo profeta, offri preghiere, paghi l’offerta (zakat) ecc....tu sarai sotto la protezione dell’Apostolo di Allah." Quindi noi gli chiedemmo: Chi ha scritto questo documento? Egli rispose: L’Apostolo di Allah.

Con queste prove ISLAMICHE, perché Maometto é ancora ritenuto dai musulmani un analfabeta se sapeva scrivere?? Non è tutto falso?! La risposta, secondo me, è che la stragrande maggioranza di loro non conosce queste informazioni della loro tradizione. Un’altra ragione è che sono stati rinchiusi nella menzogna. Quando i miei amici lo hanno saputo mi hanno detto che si sentivano presi in giro dall’Islam. Diamo loro queste indiscutibili prove daI LORO RACCONTI!

CONCLUSIONI DELLO SCRUTINIO

Il Corano poteva essere scritto anche da Maometto. In quanto alla cosidetta prosa inimitabile contenuta nel Corano, dobbiamo rispondere:

1) noi non possiamo constatarlo in quanto non parliamo arabo.

2) Al tempo di Maometto, e ancora prima, la prosa era quotidiana e comune nella Penisola Arabica quanto oggi si parla di sport in Italia.

Tutti, crescendo in quell’ambiente sviluppato verso la prosa, potevano crescere e imparare di conseguenza a fare poesie anche se uno doveva dire soltanto: ‘Portami qualcosa da bere!’

Ancor più probabile era che Maometto poteva dire poesie perchè i Beduini (la tribù del quale faceva parte) erano i più eloquenti in fatto di essere poetici rispetto ad altri arabi.

 

3) Noi abbiamo bisogno pertanto di prove meno leggendarie, più consistenti, sostanziali e soprattutto verificabili alla luce della Bibbia: l’unica Parola di Dio!

Caro amico musulmano, con queste riflessioni e davanti a queste prove autorevoli, tocca a te adesso decidere se il Corano sia la parola di Allah.Dalla tua decisione dipende il tuo destino. All’inferno con altri disillusi o con Gesù in Paradiso perché avrai riconosciuto che soltanto Lui è il tuo Unico Salvatore.

Se vuoi ricevere altre prove che il Corano non è la parola di Allah scrivici. Ti aiuteremo.

Può darsi che invece senti di confutare quanto hai letto; in questo caso scrivici e saremo contenti di ricevere le tue riflessioni in merito e risponderti.

 

Maggio Francesco

Ricercatore evangelico e islamologo

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