WALEED ARABIA SAUDITA
La mia storia comincia con la mia nascita. Sono nato in Arabia Saudita, il paese più religioso del mondo dove il 100 per cento della popolazione è musulmana. I miei genitori sono degli Egiziani che molto tempo fa si sono trasferiti in Arabia Saudita. Come musulmano dovevo pregare cinque volte al giorno e fare altre cose come il digiuno e il pellegrinaggio Hajj. Amavo la mia religione, ne ero molto coinvolto. Giocavo con il pensiero che, diventato grande, sarei andato in Bosnia per uccidere tutti i cristiani di là.
Un giorno mio nonno morì. In seguito i miei genitori divorziarono; mia madre e mia sorella andarono negli Stati Uniti, ma io rimasi con mio padre in Arabia Saudita. Due settimane dopo il divorzio mio padre si sposò con unaltra donna. Non avevo problemi con la mia matrigna finché non scoprii che lei era stata la ragione principale del divorzio dei miei genitori. Da quel momento cominciai ad odiarla e fra noi due nacquero molti problemi. Mio padre si trovava in mezzo e dovette scegliere tra sua moglie e me. Mentre ci stava ancora riflettendo un giorno mi chiese di fare qualcosa, ma io non lo ascoltai. Perciò chiamò la polizia che mi mise in prigione per sette ore. Durante quelle ore i poliziotti mi picchiarono ripetutamente sulla schiena fino a farla sanguinare. Non riuscendo più a sopportare la situazione chiesi a mio padre di scegliere fra sua moglie e me. Scelse la moglie. Poi mi cacciò di casa e buttò fuori tutti i miei vestiti. Andai a casa di un mio amico, i cui genitori due settimane dopo mi pagarono il biglietto affinché potessi trasferirmi negli Stati Uniti per stare con mia madre.
Una settimana dopo il mio arrivo in California cominciai a frequentare la scuola; era il primo anno di scuola superiore. Il primo giorno vi incontrai tante persone, ma fra loro cerano due fratelli che mi sembravano veramente simpatici. Perciò parlai con loro pensando che fossero musulmani come me. Li consideravo ragazzi veramente bravi, finché scoprii che il loro padre era un pastore di chiesa. Allora cominciai ad odiarli perché erano cristiani. Cercai di contattare altri compagni, solo per scoprire che io ero lunico musulmano in tutta la scuola. Riflettendoci decisi di non preoccuparmi più della religione degli altri. Tornai dai due fratelli e diventammo amici. Tutto il resto era bello fino allarrivo del mese del digiuno musulmano. Andai a scuola digiuno ed ebbi una fame tremenda, perciò mangiai qualcosa. Quel giorno tornai dalla mamma e mentii dicendole che stavo digiunando. In seguito accettai un invito ad andare in chiesa con uno dei miei due amici. Ci andai per divertirmi, cercando di incontrare altre persone o per avere unamica. Alla fine incontrai il pastore, il padre dei miei amici, che mi parlò del Signore Gesù Cristo fino alle quattro di mattina. Il giorno dopo andai nuovamente in chiesa. Mi piacque, cominciai a frequentarla e dopo una settimana decisi di diventare cristiano. Andai dalla mamma dicendole di voler diventare cristiano, ma lei non mi credette. Pensò invece che fossi diventato pazzo perché ero il musulmano più rigoroso della famiglia. Mi buttò fuori casa e disse che mi avrebbe diseredato se fossi diventato cristiano. Riflettendo sulla faccenda decisi di rimanere musulmano, perché ero senza lavoro e avevo solo sedici anni.
Smisi di andare in chiesa, cambiai scuola e anche il mio numero telefonico affinché nessuno della chiesa mi potesse contattare. Per circa sei mesi praticai la mia religione e fondai persino nella mia scuola un club musulmano chiamato S.T.A.R. (Students Together Against Racism = Studenti Insieme Contro il Razzismo). In seguito la mia vita cambiò drasticamente. Cominciai a fumare, a drogarmi, a bere alcoolici, ad andare ogni sera nei night e a non frequentare più la scuola. Dopo aver preso stupefacenti per due mesi cominciai a venderli e diventai membro di una banda. Come risultato finii per due volte in una sparatoria. Per peggiorare le cose mia madre fu coinvolta in un grave incidente stradale: la sua macchina si capovolse sette volte per una distanza di 90 metri. Così la mia vita continuò per circa due anni.
Il 13 aprile 1996 ritornai nella stessa chiesa per incontrare i miei amici e per trovare unamica. Fu Pasqua. Appena entrato in chiesa sentii la corale che cantava un inno sul Padre celeste che ci ama e che ha un posto per noi in cielo, anche se abbiamo commesso un mucchio di peccati. Egli ci viene incontro a braccia aperte e desidera abbracciarci forte, ma noi dobbiamo prima andare da Lui. Durante quel canto sentii un fuoco dentro di me e cominciai a piangere. Non potei pensare a nientaltro che ai miei peccati e a tutto il male che avevo fatto. Dopo il culto andai con i miei amici in una chiesa chiamata "Living Water" (Acqua Viva) per guardare un dramma sulla croce. Il dramma fece vedere che Gesù nacque da una vergine, che visse una vita santa senza mai peccare e che fece molti miracoli facendo guarigioni, riportando in vita delle persone che erano morte e aprendo occhi ciechi. Nel dramma vidi quanto buono era Gesù per la gente, quanto amava tutti, e poi come il popolo Lo imprigionò e Lo uccise sulla croce. Non aveva fatto nulla per meritare la morte. Assassinarono il Figlio di Dio. Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16). Sin dal tempo di Adamo ed Eva tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Romani 3:23), perché la Bibbia dice: "Il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23). E quella morte è una morte eterna. Ora, visto che pecchiamo ogni giorno, chi paga il prezzo per i nostri peccati? Dio mandò lunico Suo Figlio per morire per i nostri peccati, e se noi accettiamo Gesù Cristo nel nostro cuore come nostro personale Signore e Salvatore avremo vita eterna in cielo. Dopo il dramma tornai con i miei amici per incontrare il pastore, loro padre, perché desideravo parlargli. Arrivato a casa sua parlai con lui fino alle cinque di mattina. Mi spiegò che tutti sulla terra hanno bisogno di Gesù Cristo nella loro vita. Senza il Signore Gesù nella loro vita andranno allinferno, perché la Bibbia dice: "Gesù è la Via, la Verità e la Vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di Lui" (Giovanni 14:6). Mi disse anche che molti pretendono di essere cristiani, ma intanto uccidono, rubano e fanno altre cose che non corrispondono al carattere del Signore che dicono di servire. Mi disse che persino il diavolo e i suoi demoni credono in Gesù Cristo, eppure tremano perché finiranno allinferno. Così ci sono molte persone che pretendono di essere cristiane ma non lo sono. Ciò che dobbiamo fare è: 1) Credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, e che Egli è morto sulla croce per i nostri peccati ed è risuscitato dalla morte tre giorni dopo. 2) Confessare i nostri peccati a Gesù Cristo. 3) Chiedere a Dio di perdonarci, e pentirci dei nostri peccati. Se facciamo così con tutto il nostro cuore e se crediamo fermamente che Dio Padre, Gesù Cristo e lo Spirito Santo sono insieme un solo Dio, allora saremo salvati. Quella notte andai a casa riflettendo su tutto ciò che avevo sentito. Arrivato a casa dormii fino alle tre del pomeriggio. Quel giorno avrei dovuto lavorare nellazienda di mio zio, perciò feci sapere che ero malato. Non andai al lavoro, ma tornai invece in chiesa. Il soggetto di quella sera era la preghiera, e io non sapevo come pregare. Dopo la riunione tornai a casa, mi inginocchiai e pregai dicendo: "Dio, Ti sto pregando non come musulmano o cristiano, ma come una persona che Tu hai creato. So che non vuoi che io finisca allinferno. So che Tu desideri che io vada in cielo. Dio, mostrami la Tua strada perché sono così confuso. Quando parlo con i musulmani mi dicono che lislam è giusto. Quando parlo con i cristiani mi dicono che il cristianesimo è giusto. Perciò, se la Tua via è quella musulmana, fammi essere un buon musulmano e aiutami a non cambiare religione. Se la Tua via è quella cristiana, aiutami ad essere un buon cristiano, cambiami e usami. Amen". In seguito andai a letto.
Di mattina mi svegliai e uscii per far riparare la mia macchina. Entrato nel veicolo presi una sigaretta, ma prima di accenderla sentii che stavo per vomitare. Perciò buttai tutto il pacchetto nella spazzatura. Poi andai dal mio amico per avere da lui un po di droga, ma mi sentii davvero male e stetti per vomitare, perciò uscii in fretta da casa sua. Poi andai in un negozio per comprare un po di birra, ma non appena misi la bottiglia alle labbra cominciai a vomitare, perciò buttai la bottiglia. Non mi ero mai sentito così strano! In seguito decisi di far riparare la macchina, ma cammin facendo mi smarrii. Fu la prima volta che mi smarrii nella città dove avevo abitato per due anni e mezzo. Bene, dopo aver cercato la strada per oltre una mezzora, tentando invano di leggere le indicazioni stradali, finii di fronte alla chiesa. Vidi che il mio amico stava aprendo la porta e mi guardava. Dopo aver parcheggiato la macchina gli chiesi perché aveva aperto la porta come se stesse aspettando me. Rispose: "Non lo so. Qualcosa nel mio cuore mi ha detto di uscire e ho trovato te". Dissi fra me che questo non era un caso, era proprio DIO ad operare. Entrai in casa, parlai con il pastore e pregai con lui, chiedendo al Signore Gesù Cristo di entrare nella mia vita. Da quel giorno Dio non mi ha mai abbandonato e non mi abbandonerà mai perché sono Suo figlio. Mi sbaglio molto spesso peccando contro Dio, ma Gesù è morto per i miei peccati. Perciò, ogni volta che pecco, posso chiedere a Dio di perdonarmi, ed Egli mi perdonerà.
Quando mia madre scoprì che ero diventato cristiano, cercò di parlarmi e portò gli anziani del Centro Islamico affinché parlassero con me. Non ebbe nessun risultato, non perché io sono forte ma perché ho Gesù che vive in me tramite lo Spirito Santo. Mia mamma non sapeva come trattarmi. La sharia (legge islamica) dice che ogni musulmano che si converte a unaltra religione deve essere ucciso, e gli islamici credono che chi lo uccide andrà in cielo. I miei genitori mi avrebbero dovuto uccidere, ma mi dissero: "Ti amiamo e per questo non ti uccideremo, ma non ti vogliamo più qui in casa". Così mi buttarono fuori e mi disconobbero. Mio zio mi licenziò dal lavoro e tutta la mia famiglia mi rigettò. Avevo solo 50 dollari in tasca; non avevo lavoro, la macchina era rotta e non avevo un posto dove abitare.
Come ho già detto, Dio non mi ha mai abbandonato. Il pastore mi invitò a stare a casa sua, e stetti lì per tre settimane. In quel breve periodo trovai lavoro, feci riparare la macchina e trovai anche un compagno con cui abitare. Non è tremendo il nostro Dio? Da quel giorno il diavolo non mi ha mai lasciato in pace. Lui cerca sempre di distruggermi perché sono un figlio di Dio. Dio ha fatto molti miracoli nella mia vita. Mi sta cambiando sempre più in meglio. Non ho più paura del diavolo o di qualsiasi altro in questo mondo, perché la Bibbia dice: "Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?" (Romani 8:31). Dio è più forte. Egli ha fatto il cielo e la terra. Gloria al Signore! Fratelli e sorelle, voglio incoraggiarvi ad accettare il Signore Gesù Cristo nel vostro cuore. Tutto ciò che dovete fare è credere in Lui e chiederGli di rivelare Se stesso a voi. Ho fede nel Signore che Egli vi possa cambiare come ha cambiato me e continua a cambiarmi. Sperimentate pure quanto Dio vi ama! Lha dimostrato mandando lunico Suo Figlio affinché abbiate la vita eterna. Il cristianesimo non è una religione ma un rapporto reale con Dio. Abbiate fiducia nel Signore e PENTITEVI. Dio vuole che andiate in cielo, ma il diavolo vuole che finiate allinferno.
Se avete bisogno di qualcosa, o di qualcuno che preghi con voi, sentitevi liberi di contattarmi tramite il mio indirizzo e-mail: WillCairo@aol.com.
Dio benedica tutti voi e vi guidi nel vostro cammino con Lui. Credete che andrete in cielo accettando il Signore Gesù Cristo come il vostro Signore e Salvatore.